
“Non si può essere di fatto licenziati per aver posto una domanda”. Così il Consiglio nazionale dell’Ordine dei giornalisti si è espresso sul caso di Gabriele Nunziati, collaboratore a Bruxelles per Agenzia Nova. L’agenzia di stampa ha deciso di interrompere il rapporto lavorativo con il giornalista dopo una domanda posta da Nunziati alla portavoce della Commissione europea, Paula Pinho.
La domanda di Nunziati su Israele. Licenziato due settimane dopo
“Se la Russia dovrà pagare per la ricostruzione dell’Ucraina, Israele dovrà fare lo stesso per Gaza?”, aveva chiesto Nunziati il 13 ottobre scorso. “Domanda interessante – aveva risposto la portavoce Ue – su cui però al momento non esprimerò commenti”.
Un paio di settimane dopo Agenzia Nova ha deciso di troncare la collaborazione con il cronista sostenendo che la sua domanda fosse “tecnicamente sbagliata”.
Il caso Nunziati-Agenzia Nova sulla stampa internazionale. L’Ordine chiede il reintegro
La vicenda sta avendo molta risonanza anche sui media internazionali e ora l’Ordine chiede il reintegro del giornalista in tempi brevi e a pieno titolo, esprimendo “sconcerto” per l’accaduto.
“Il Consiglio nazionale dell’Ordine ricorda che il ruolo del giornalista, indipendentemente dalle tutele contrattuali, è quello di porre domande che possono risultare scomode o poco gradite”, si legge in una nota. Il Consiglio “chiede quindi che il collega sia reintegrato in tempi brevi e a pieno titolo nel suo ruolo”.